giovedì 24 settembre 2009

Il miracolo della moltiplicazione

















Io ho paura di un paese che rompe la propria armonia con la Natura. O che fa della spaculazione con i prodotti della terra.

Mi riferisco al fatto che i rincari sui prodotti agricoli sono esagerati, ma che dico esagerati, sono criminali. Il mercato è criminale, l'economia è criminale, gli stati sono criminali. Diffidate da chi fa della sua campagna l'ambientalismo (che tanto non cambia mai niente quando basterebbe così poco) e poi permette che si paghi 3 euro per un chilo di pane. Sopratutto quando il granoturco è ai prezzi minimi degli ultimi 25 anni. Costa infatti il 33% in meno. Viene praticamente venduto al 1828% in più. Il latte, che i Cobas sbardano nei campi come se fosse letame per protestare, viene pagato agli allevatori il 30% in meno e venduto all'acquirente il 350% in più.
Chi ci guadagna? Il contadino? No. Le carote rendono al contadino 10 cent al chilo. Ma quando andiamo a comprarle al mercato spendiamo in media, per quello stesso chilo, 1 euro e 20 centesimi. Ora, o questo chilo durante il trasporto è diventato più pesante, ha acquisito sostenze nutritive di cui era privo, oppure ci stanno derubando. Stanno speculando. La Coldiretti ha parlato. In uno stato mafioso non è difficile farla tacere. Forse gli invieranno dei "cinghiali" a devastare il raccolto. Oppure basterà parlare del G20 e già nessuno di questa indagine saprò nulla. Quelli là a Pittsburgh sì che seminano.
Tempesta seminano.
O che dobbiamo mangiare più carne? Magari è questo il senso della manovra. Metterci all'ingrasso. Così che poi, come alacri criceti, gireremo sulla ruota stando fermi sul posto. Già le gabbie ce le abbiamo (o non ancora?). Quelle salariali, intendo. Allora a questo punto spero che il mio stipendio sia proporzionato a quello del costo della verdura. E alla fatica dei contadini. Macché, conosco già la risposta: è tempo di crisi.
fonte immagine: dainaccio.wordpress.com

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