lunedì 11 gennaio 2010

Qualcosa è cambiato

Trama. Mario fa il muratore. Lavora tutto il giorno come un dannato e alla sera rientra stanco in casa. Ogni sera è la stessa solfa: si mangia davanti alla tv, guardando il tg, senza parlare e poi si va a letto, si guarda un film a metà, ci si addormenta e poi si ricomincia il giorno seguente.
Un giorno però le cose per Mario cambiano. Tornato a casa dopo il lavoro, si siede, accende la tv, sintonizza Canale5 e il boccone gli si ferma in gola.
Qualcosa è cambiato.
Il tg non è lo stesso. Sembra che la tv non vada, trasmetta un'immagine sbiadita. Colpa del digitale? Mario chiama un antennista che il giorno dopo arriva puntuale a casa sua. Insieme guardano la tv e pure l'antennista rimane di stucco. Le immagini paiono ad entrambi più vecchie, più appannate.
Allora Mario chiede ai vicini condomini se anche loro hanno lo stesso problema. Ebbene sì, anche loro hanno lo stesso problema di nitidezza.
Senza sapere come spiegarsi la faccenda Mario decide di rivolgersi direttamente alla tv.
"No, signor Mario. A noi non risulta nessun problema" è la risposta dal call center.

Passano i giorni e le immagini di tutta Mediaset sembrano avere qualcosa in comune, di diverso da prima. Mario ogni sera ne parla alla moglie, ai figli intorno alla tavola. E continua la discussione in camera da letto. Poi il giorno dopo al lavoro comunica molto di più con i suoi colleghi per via di questo fatto. Tutti hanno lo stesso problema e nessuno sa come spiegarselo.
Poi una sera Mario nota una ruga. Una ruga sul viso dell'anchorman. Stupito di vedere una cosa mai vista in tv si sintonizza su un altro canale. Anche lì presentatori con le rughe.
Sere dopo il copione si ripete, se non peggiora. Soubrette dalle tette cadenti, coscie smaliate, cellulite in vista, capelli brizzolati, stempiature alla luce del sole... Ma cosa stava accadendo?
Mediaset aveva abbassato il livello? Quelle persone in tv sembravano più normali, con gli stessi problemi di tutti, meno spettacolari. Ma più simpatici. Più divertenti. Mario provava addirittura pena a volte per quelle persone.
Poi la notizia: il proprietario di una televisione, nonché presidente del consiglio, aveva deciso di vendere ad un' azienda esterna l'intero reparto truccatrici. 56 donne lavoratrici fra Roma e Cologno Monzese che vengono scaricate da un amabile amatore: l'isola felice di Mediaset voleva esternalizzare un settore basilare per l'immagine; le lavoratrici, intuendo cosa stesse succedendo (precarizzazione con conseguente perdita del posto di lavoro) incrociarono le braccia e scioperarono.
Era in atto la rivoluzione della televisione. Anzi, era in atto una rivoluzione di costume.

mercoledì 6 gennaio 2010

Segreti di Stato

Trama. La magistratura va alla ricerca di certi documenti riguardanti uno scandalo informativo che include governi di destra e di sinistra, vertici di aziende telefoniche e agenti del Sismi, tutti coinvolti in un'intrecciata e complicata rete di intercettazioni e favoreggiamenti politici-finanziari. Quando le carte però vengono raccolte e dato inizio al processo di analisi, ecco che il capo politico del Paese si muove frettolosamente per insabbiare le prove, apponendo il famigerato segreto di stato. Il Copasir, la commissione alla Camera che ha il potere di revocare la decisione di occultamento, e che viene inseguita dal popolare attore Massimo D'Alema, ovviamente rimane in silenzio, lasciando intendere che ha interessi nella faccenda.
Il mistero si fa più intricato quando si scopre che alcuni indagati sono fedelissimi del premier odierno come di quello precedente. Bellissime le interpetrazioni in questo caso di Niccolò Pollari, capo del Sismi e da Prodi nominato Consigliere di Stato, Marco Mancini, che abbiamo già visto nel film sul sequestro Abu Omar e Giuliano Tavaroli, ex capo della securuty di Telecom al cui cospetto 500 dipendenti raccolgono a comando informazioni e documenti su politici, giornalisti e imprenditori.
Labirintico politic-thriller movie appartenente al ricchissimo filone dei film sugli insabbiamenti di stato di cui riportiamo una lista approssimata: "Piano Solo" del 1964 in cui deportazioni programmate di politici dell'opposizione da parte del regista generale De Lorenzo vengono fatte passare come semplici esercitazioni; "Piazza Fontana" del 1969 dove i servizi segreti hanno legami con i terroristi neri; "Gli operai della Fiat schedati in massa" del 1971 in cui si vede un in formissima Andreotti; "Golpe Bianco" del 1974 in cui Aldo Moro e Andreotti impediscono al giudice Violante di far luce sul tentato colpo di stato; "Fondi Usa al Sid" del 1976, storia di finanziamenti ai politici italiani il cui indagamento viene ostacolato da Aldo Moro; "Armi alle Br e all'Olp" del 1979, film sul rifornimento di armi dall'Italia nascosto da Craxi e De Mita; "Il caso Eni Petronim" del 1980, su tangenti e petrolio nascoste da Cossiga; "Italo Toni e Graziella De Palo: i giornalisti scomparsi" sempre del 1980 sui due informatori spariti in Libano.
Ancora molti altri film sono in corso di realizzazione. Lo Stato si preoccuperà di produrli e soprattutto di distribuirli. Buona visione!

venerdì 1 gennaio 2010

The Day After Tomorrow

Trama. Un Paese si sveglia in un nuovo giorno, in un nuovo anno. Tutto sembra uguale: i tram, le strade, i marciapiedi, le chiese, le tv, le edicole. Tutto è, insomma, al proprio posto.
Ma una cosa è cambiata, una sola ma questa basta a rendere già incredibile e insuperabile il nuovo anno: nessun incidente causato dai botti di capodanno, nessuno che si è fatto esplodere una mano con un petardo, nessuno che ha ridotto in polpette le proprie dita. Nessuno.
Le trasmissioni intonano speciali dedicati all'evento, i giornali sono in lutto per mancanza di notizie - perché quelle che avevano preparato non si sono realizzate. Un Paese del tutto diverso quello senza incidenti, un Paese non più normale ma completamente rinnovato.
E da una banalità del genere la gente capisce che allora tutto, anche le cose più inimmaginabili, possono rompere la normalità e cambiare. La gente incomincia ad uscire prima dal lavoro per passare più tempo con la propria famiglia e amici, dedicare più tempo ai propri hobby, l'economia rallenta, i supermercati chiudono, cambiano tutti i ritmi della società , tutto da un petardo inesploso.
Ma sarà andata veramente così, si chiede la gente? O è l'ennesima balla della tele?
Allora la società intera comincia a guardarsi in giro, a chiedere per scoprire se veramente nessuno si è fatto del male durante i festeggiamenti del primo dell'anno. La gente da inizio ad una vera inchiesta su larga scala, tutto per salvaguardare la Verità oggettiva degli eventi. Una grande squadra di ricercatori dell'informazione a caccia di testimonianze. Girano tutto il Paese, da Nord a Sud, da Est a Ovest, si scambiano informazioni, risultati, si crea una rete potentissima di contatti, e sembra che nessuno si sia effettivamente fatto saltare in aria le falangi.
Poi salta fuori un bambino, da un ospedale. Con un moncherino al posto dell'arto inferiore.
Una vittima dei festeggiamenti.
"In realtà era un petardo inesploso" assicura il bambino, ancora sotto shock.
"Ma allora... questo... cambia tutto" inizia a pensare la gente. "Cioè che non è cambiato nulla. La Storia ci insegue!".
"Ma guardatevi" dice il bambino " Voi siete cambiati".
Già, la gente è cambiata. Come ha fatto? Perseguendo un obiettivo condiviso, quello della ricerca della Verità? E tutto a partire da un fatto di vita quotidiana, un fatto normale che quest'anno non è accaduto come tutti gli anni.
La gente incredula torna alla propria vita, cambiata, dai nuovi ritmi. E ancora non capisce come ha fatto a far cambiare tutto.

Da un soggetto di Fabio Valle.