mercoledì 24 giugno 2009

Una scomoda verità

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/06/23/feste-arrivano-altri-nastri-bufera-sui-silenzi.html

Trama.
Processo ad Augusto Minzolini, direttore di un noto telegiornale nazionale, denunciato per aver omesso verità scomode sul premier in carica.
"Lei, signor Minzolini è condannato dalla censura per aver omesso importanti verità di pubblico interesse circa il nostro presidente del consiglio. Il suo servizio è pubblico e dovrebbe essere quello di informare il pubblico sugli sviluppi delle vicende. Lei dovrebbe dire che è Egli è un porco, matusalemme, puttaniere, cocainomane, depravato, immorale, plurigiudicato, costruttore abusivo, corruttore, arrivista, arrogante, spesso fuori posto, allontanante, pregiudicato, asfissiante, monopolista, imprenditore spregiudicato, cantante, basso, grasso e calvo, nonché nemino della libertà. Lei invece, in sostanza, omette tutti questi particolari. Cosa ha da dire in sua discolpa?"
"Mah, signor giudice. Sulla mia rete vige la fascia protetta... Se dovessi dire tutta la verità, nient'altro che la verità, il tiggì dovrebbe andare in versione ridotta e dopo le 22.30. Si ricorda cosa è prevista dalla carta di trento per la tutela dei minori? Eh? Come la mettiamo per i minori? Già sorbiscono tette e culi a volontà, le ragazze mi diventano bulimiche e mi sognano di fare le europarlamentari, almeno i ragazzini, li vogliamo tutelare sì o no? E sennò sembra che il mondo politico sia feste e droga e sesso. E io non ci sto. La mia è una scelta ponderata, signor giudice."

Dopo un attimo di pausa, senza bisogno di una pausa per la seduta congiunta, il giudice si esprime.
"Lei, Minzolini, ha perfettamente ragione. La tutela dei minori prima di tutto. Non si potrebbe dare in onda un tiggì che riporti la verità assoluta. Perché in Italia la verità fa schifo. Chissà che la sua strategia non abbia dei risvolti positivi in futuro... Perciò io non la dichiaro colpevole, anzi, la consiglierò come prossimo alla carica di senatore. Così si è deciso, l'udienza è tolta".

Un altro caso risolto per la nostra amata politica italiana. Viva Minzolini. Viva i tiggì d'informazione. (Il Messaggero)

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