martedì 15 dicembre 2009

Ti voglio bene, Silvio

Trama. Non siamo ancora al 2012, data fissata per la fine del mondo, ma il clima in un paese dell'Europa è così caldo da far presagire a un disastro. In un clima di violenza inaudito, al limite della guerra civile, un Presidente del Consiglio viene colpito al volto con un oggetto contundente che lo costringe ad assentarsi per qualche giorno dall'assiduo lavoro che finora ha prestato in Parlamento. La preoccupazione è alle stelle, i politici sono spaesati, 'hanno colpito il premier' gridano all'impazzata: sono scene di isteria che culminano con la condanna alla reclusione del trasgressore.
Ma c'è un colpo di scena: egli, il malvivente, è insano di mente.
Lo si può capire, allora. Magari anche perdonare. Solo non si spiegano le migliaia di persone che sul mezzo più sincero che esista, Internet, cominciano a sostenere l'azione violenta del pazzo in questione, lanciando messaggi di condivisione, aprendo fan club e destando la preoccupazione di chi invece ha condannato il gesto. Ma come è possibile?
La soluzione diventa quella di oscurare il mezzo. Oppure lanciare l'allarme di un nuovo e inspiegabile virus che induce ad odiare i mafiosi e a volerli linciare in pubblico. No, questo sarebbe troppo chiaro. Oscurare il mezzo è l'unica soluzione.
Prima di tutto al tiggì vengono passate solo notizie di affettuoso conforto verso il premier e numerosi personaggi sconosciuti all'opinione pubblica vengono intervistati, tra cui Emilio Fede, Bruno Vespa e Lino Banfi. Poi vengono ripresi i comitati di sostenitori che, nonostante il freddo, presidiano il San Raffaele per essere vicini al premier. Secondo gli organizzatori si tratta di un decina di fedeli. Secondo la questura si tratta di 1 milione e mezzo di manifestanti giunti da tutta Italia. Minzolini cancella il palinsesto e crea un nuovo Grande Fratello con una telecamera fissa nella stanza di degenza del Presidente e sette ragazze dai facili costumi vestite da infermiere. La vincitrice concorrerà per le prossime presidenziali.
Una nuova saga si è appena aperta: ne vedremo delle belle con questo rinnovato Signore risorto. Intanto la sua Milano ha avuto un boom di vendite di Duomo in miniatura. Nel male, quello che non ci perde mai è il mercato. Il Suo mercato.

Commenti a fine film di uno spettatore: "l'esempio di quest'uomo mi ha insegnato ad apprezzare la Mafia. Non è così brutta come la si dipinge. Perlomeno non ho mai visto un mafioso tirare un Duomo in faccia a qualcuno. Loro sono meglio educati. Anch'io prima lo odiavo, ma ora mi fa tenerezza tanto che voglio dirgli: 'Ti voglio bene, Silvio e non permetterò che succeda di nuovo".

(Per la par condicio si riporta un commento di un disgraziato comunista del quale non terremo conto): "Quando ho letto la notizia che Berlusconi si sarebbe dimesso a giorni ho gioito in un modo che non mi era mai capitato prima. Poi ho capito che si sarebbe dimesso dall'ospedale. Peccato"

2 commenti: