domenica 6 dicembre 2009

Il Colore Viola 2












Trama.
Un serpentone viola che va dalle 90mila (secondo la Questura) al milione (secondo gli organizzatori) attraversa la città di Roma, tranquillo, pacifico, gridando slogan liberativi come "Fuori la Mafia dalla Stato", "Dimettiti", "Berlusconi pezzo di merda", "Chi non salta Berlusconi è" e tanti altri. Un serpentone contro il biscione delle tv.
Una giornata stancante, lo si vede sui volti dei protagonisti, ma soddisfacente, piena di vita e finalmente di politica senza partiti. Alcuni politici a dir la verità fanno un cammeo, da Di Pietro a Marino, e sono come un'immagine televisiva quando uno fa zapping: non resta nulla.
Ore di cammino per arrivare alla piazza dove ogni anno si festeggia il lavoro, il 1 maggio. Quel giorno invece si è celebrato il precariato, il 5 dicembre, unita alla lotta contro la politica mafiosa del governo. Gli interpreti che intervengono sono tanti e molto conosciuti, almeno da chi non guarda la tv: Monicelli, Scola, Celestini, Moni Ovadia, Ulderico Pesce ma le parole più infiammanti le pronuncia Salvatore Borsellino, dopo 17 anni una voce che non dimentica una strage dimenticata. E lì, migliaia di giovani e meno giovani che applaudono, si commuovono, si spellano le mani. Tutti con un obiettivo condiviso.
Un'opposizione finalmente.
Quella ufficiale non c'è, incapace di ascolare la gente. Ma chi la vuole più quell'opposizione inutile fatta in Parlamento? Finché si avranno 40 euro da investire si scenderà a Roma e si protesterà. Molto più utile.
E la gente non dovrà guardare il tg o leggere La Stampa per avere notizie sull'evento: lì non le troveranno ma su Internet sì. su Internet ci sarà tutto. Nel bene e nel male. Per gente capace di spirito critico.

Colonna sonora: Roberto Vecchioni canta F. De Gregori. "Viva l'Italia, l'Italia liberata, l'Italia del valzer, l'Italia del caffè. L'Italia derubata e colpita al cuore, viva l'Italia, l'Italia che non muore".

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