mercoledì 1 settembre 2010

Ho fatto due etti d'etica. Che faccio, lascio?

Da dove cominciare? Partendo dall'appurato fatto che più che colonello Gheddafi è un dittatore vero e proprio, mi spiace che se ne sia già andato da Roma. E' stata una visitina così breve. Breve ma intensa. Già mi immagino Berlusconi che all'uscita della sua villa chiede stupito al dittatore: "Ma dove te ne vai? Di già? Ma prendi ancora una bignola..." e Gheddafi che con un gesto di amazzone (che pensavo fosse una leggenda, invece esistono veramente!) rifiuta cordialmente. E se ne va. Ma non prima di aver siglato vari e importantissimi accordi. Importantissimi, sì.
Ma per chi?
Chissà cosa pensa un immigrato, rinchiuso in una cella 1metrox1metro, quando vede la nazione in cui desiderava approdare (nel nostro caso l'Italia: ma è solo una supposizione!) e per la quale aveva speso tutti i suoi soldi, pochi a dir la verità, vederla accordarsi con il proprio paese da cui cerca disperatamente di scappare. Un dittatore che fa accordi con l'Europa oggigiorno? E' come dire che gli americani fecero accordi con i nazisti o gli europei anni'80 con i dittatori sudamericani.
Meno male che la tv non c'è, non ancora, in queste carceri libiche da dove Dio solo sa se un immigrato uscirà vivo per non tornarci. Senza tv non si sa nemmeno cosa stiano dicendo i due dittatori, pardon: il Colonello e il Cavaliere (ma Berlusconi in guerra andava a cavallo? Perché Cavaliere?). La tv non c'è, ma se ci fosse un po' d'acqua... Taci negro, gli direbbe Gheddafi, sono occupato in tutt'altro tipo di accordo.
E oltre alla tv meno male che non esiste stampa libera, come invece esiste da noi (ma davvero?). Altrimenti il povero immigrato prossimo alla morte (ma ci credete che in carcere in Libia si muore o no? Se aspettate Minzolini che ve lo dica... Guardatevi piuttosto il documentario "Come un uomo sulla Terra") avrebbe letto l'intervista fatta dall'organo informazionale La Stampa a pag.7 al sindaco leghista di Verona Flavio Tosi (che io mi chiedo: perché proprio lui?) il quale dice: "Se parliamo di etica dovremmo rompere con i cinesi". E ha ragione. Meglio non parlarne di etica. Per evitare di fare brutte figure. Tosi dice: "Ma scusate, le prove di verginità le esigiamo solo da Gheddafi? Io non dico che sia un santo ma se dovessimo ragionare da un punto di vista etico non avremmo più rapporti commerciali con mezzo mondo. L'Oriente, l'Africa, la Cina dove ogni anno ci sono 5mila esecuzioni capitali, il 90 per cento delle condanne a morte del mondo... E allora che facciamo, siccome sono un po' tiranni smettiamo di avere scambi?".
Eh già. Sono solo un po' tiranni. Che sarai mai? Ma siamo obiettivi, Tosi su una cosa ha ragione: la politica non conosce etica. Altrimenti non si fanno accordi economici, non si progredisce, si resta poveri. L'etica è ormai un prodotto di scarto. Immagino il mio salumiere che chiede:
"Ho fatto due etti d'etica. Che faccio, lascio?"
"Per carità, la tolga, la tolga. Mi fa male alla digestione. E tutto un di più, quello".
Pensiamo prima alle cose concrete. A magnà. E sennò che si fa? Sindachiamo su ogni morte ingiusta di un operaio malpagato in Cina? Ohhh, saranno 2 miliardi, che sarà mai uno in più o uno in meno.
E poi si sta parlando di politica o di economia? Si parla di economia, anzi di Economia perché fior fiori di aziende sono interessate a mettere le mani in pasta libica, quelle che più rappresentano l'Italia: Eni, Finmeccanica, Enel, Impregilo, Sai, Unicredit, Telecom e Confindustria. Ah sì, c'è pure Ben Ammar, l'amico imprenditore tunisino di Berlusconi con il quale si è divertito a realizzare il film Baarìa, osannato kolossal a livello internazionale.
Ma torniamo a noi. Si parla di economia. Nient'altro. Ma Berlusconi e Gheddafi sono economi?
No, loro devono assicurare che tu, operaio in cassa integrazione, arrivi a mangiare a fine mese. Solo a fine mese. Gli altri 30 giorni vedi di aggiustarti. Ma è già un inizio. Poi che tu mangi sulle spalle di un libico che c'entra? Ognuno pensa al proprio benessere. E, come ha detto anche Tosi, "Gheddafi ha certamente fatto quello che è, dal punto di vista libico, l'interesse nazionale". Ma sicuro. Con i soldi che arriveranno alla Libia sono convinto che il Colonnello sfamerà l'intero paese. Si svenerebbe Gheddafi per il suo popolo. Moltiplicherebbe pani e pesci se solo fosse cristiano. Via i maligni dalla Libia. Con soli 5 miliardi, che Gheddafi ha chiesto all'Unione Europea per combattere l'immigrazione (non farebbe prima a pagare chi se ne vuole andare?), si potrebbero aprire nuove carceri e rinchiudere gli immigrati, che rischiano di far diventare l'Europa più, come ha detto il leader libico, "nera". 'sti negri. 'sti zozzoni. Invece più polizia, più posti di lavoro: questo dev'essere lo slogan.
Torniamo a te, operaio in cassa integrazione: non ti devi più preoccupare di nulla. Ci pensano i vertici per te. Dimentica l'etica e tutto andrà liscio come l'olio (i maligni direbbero questo con un ampio gesto del braccio che mima l'ingresso di un qualcosa di appuntito nel deretano).
Ma, signor commendatore, io a fine mese non so se c'arrivo stavolta. Mia moglie fa la maestra (e lei credo che abbia già capito tutto) e c'ho due figli. Ste vacanze non sapevo dove portare le creature! Ma che dice, c'arivo?
Ma certo, fidati di noi.
Ma non è che mangio sulle spalle di qualche disgraziato?
Ma che dici? Non siamo bestie noi. Siamo politici! Fai così: se ti senti in colpa fa un'offerta in Chiesa (cristiana o coranica fa lo stesso), per i poveri. Vedrai che starai meglio. E i tuoi figli portali al supermercato: là pure l'aria condizionata. Starete tutti meglio.
Meglio.

Sì, meglio. Meglio che mi date un secchio: sto per vomitare.

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